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LA BELLEZZA

mercoledì 12 luglio 2017

"Perché Sherlock si chiama Sherlock" di Philippe Lombard. Clichy.



La scelta del giusto nome è uno dei fattori più importanti per la riuscita di un personaggio. Lo sanno bene William Hanna e Joseph Barbera (ideatori dei mitici Tom e Jerry) che – a tal proposito – ci hanno lasciato una massima fondamentale: “Più un nome è semplice, più è facile da ricordare”. Ma come nasce un “Hulk”, oppure un “Rambo” o ancora un “Indiana Jones” ? E come vengono declinati – tali nomi – nei diversi Paesi del mondo? Ce lo svela Philippe Lombard (classe 1972), uno tra i più noti autori francesi di saggistica intorno alla cultura pop. Lombard ci propone uno splendido album di grandi personaggi del mondo dei cartoni animati, dei supereroi, delle saghe, delle serie televisive, del cinema e della letteratura. Ci accompagna attraverso la storia della nascita di ognuno di essi (157 personaggi, in totale), ma soprattutto ci svela l’origine dei loro nomi. Ci racconta che qualcuno deriva da un vicino di casa del suo creatore, altri sono frutto della logica, altri ancora del suono, dell’assonanza, della musicalità. Ci sono volte in cui un nome è stato scelto o coniato appositamente per rispecchiare un certo lato del carattere del suo personaggio, oppure per sottolineare una caratteristica fisica di quest’ultimo. E poi ci sono volte in cui un nome deriva da una mescolanza di più fattori. Che venga cercato sull’elenco telefonico (è successo anche questo) o trovato dopo un’accurata ricerca storico-geografica, che sia commissionato ad una persona diversa dal creatore del personaggio o che sia il suo alter ego, poco importa: l’importante è che venga ricordato. Per questo motivo (e per far sì che chi lo porta raggiunga il successo) un nome deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali: non deve essere storpiabile, fraintendibile o difficile da pronunciare perché un nome non è solo una parola, ma la chiave per la buona riuscita di un personaggio. Un nome è come un abito su misura, come una seconda pelle, qualcosa – insomma – che deve stare “a pennello” al suo portatore.
Perché Sherlock si chiama Sherlock è un libro davvero delizioso, che può rappresentare anche un’ottima opportunità per conoscere i nostri beniamini e farli conoscere anche ai più piccoli!

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